martedì 19 febbraio 2013

io voto ragionando così... però voto!



Ci siamo.
Domenica 24  e lunedì 25 si vota.
elezioni politiche stavolta.
Eleggeremo i nostri rappresentanti per il Parlamento, sia per la Camera dei Deputati che per quella del Senato, e , di conseguenza, il prossimo Governo.
In alcune regioni si svolgeranno in contemporanea anche le votazioni amministrative regionali.

A prescindere da chi si andrà a votare, non finirò mai di sottolinearlo, l'importante è che si voti.
Non lasciate che siano gli altri a decidere per voi.
ok, un voto non fa la differenza, si tende sempre a pensarlo, ma invece no, è esattamente il contrario.
perchè il vostro voto sicuramente si unisce ai voti di chi nel bene o nel male, la pensa come voi, compiendo la vostra stessa scelta.
ad una prima occhiata sembra che i partiti, o movimenti che dir si voglia, siano sempre gli stessi.
in realtà, andando ad approfondire, qualche alternativa stavolta c'è.
non voglio suggerirla io, questo è compito vostro.
dal mio punto di vista, quest'anno di alternative ne ho ben 3.
ma questo è un mio dilemma, non un vostro.

Posso però suggerire, per grandi linee, e con molta modestia, un metodo di scelta a tutti coloro i quali non si interessano di politica, non seguono i dibattiti in tv, non leggono i giornali e in rete vanno solo per scrivere robe su Facebook o per vedere partite di calcio a sbafo (se non filmati porno).

Una cosa va detta prima di tutte.
Non votate per chi vi fa promesse incredibili, perchè la storia lo dimostra, in genere sono minchiate.
Se qualcuno vi porge qualcosa con una mano, a meno che non sia un santo universalmente riconosciuto ed acclamato, state pur certi che con l'altra cercherà di togliervi qualcos'altro per creare equilibrio e non ve ne accorgerete nemmeno finchè non sarà troppo tardi per rimediare.
In politica  e in economia vale sempre lo stesso principio della materia fisica: nulla si crea e nulla si distrugge.



Quindi se per caso volete indietro i soldi dell'IMU per la vostra casa di proprietà, pensate fin da subito che quei soldi restituiti saranno recuperati da un'altra parte.
Non pensiate che verranno presi dal recupero delle tasse non pagate da qualche riccone, perchè la lotta all'evasione in Italia è come la guerra alle zanzare d'estate.
Se poi non avete casa di proprietà, la cosa può anche non fregarvi nulla.



Questione pensioni.
Il limite al momento è fissato ai 66 anni e 3 mesi, ma entro il 2065 sarà 75 anni.
Così lo vuole l'Europa, così si è adeguata l'Italia.
Se non vi sta bene, cominciate a pensare che il problema alla fonte è appunto la comunità europea, e non il governo italiano che obbedisce alle sue regole.
la questione pensioni però mi suggerisce un altro problema, cioè quello della disoccupazione.
sono tantissimi coloro i quali son senza lavoro o senza sufficienti anni di contributi per maturare una pensione.
Qualcuno promette un reddito di cittadinanza, alternativa tra l'altro già esistente in molti altri paesi del mondo, nonchè in italia (ma solo se avete raggiunto l'età) sotto forma di pensione sociale.
da noi credo non superi di molto i 400 euro, cifra indiscutibilmente bassa per poter vivere degnamente.
si vorrebbe alzarla almeno a 1000, cifra già più utile, con qualche accorgimento, per sopperire a tutti i bisogni primari.
anche in questo caso, soppesate bene la scelta del partito che vi propone una cosa del genere, i soldi da qualche parte si devono recuperare, guardate cosa vi si propone per avere i fondi necessari a realizzare tale proposta.





Lavoro.
questione a dir poco spinosa.
dovrei dire disoccupazione, perchè chi il lavoro già ce l'ha e magari con contratto a tempo indeterminato, non gli frega nulla dei disoccupati.
chi lavora può preoccuparsi dei licenziamenti, della cassa integrazione, delle riduzioni di personale, delle tasse in busta e non che da noi in italia raggiungono livelli pari al 52% e più, a cui si aggiungono tutte quelle imposte (tipo Iva) di cui non ci accorgiamo quasi più.
disoccupati, esodati, cassa.integrati, inoccupati, la lista delle tipologie è lunga ahimè, ma quasi sempre la colpa viene data alla crisi economica, la maledetta, famigerata crisi che sta mettendo in ginocchio un po' tutti i settori.
anche in questo caso, la colpa non è solo da addebitare al malgoverno ( non solo), ma alle decisioni prese in materia di europa, o di adesione al fondo monetario internazionale.
forse, a monte, sarebbe bene riconsiderare la nostra appartenenza ai grandi sistemi internazionali.
lo so, è una questione parecchio difficile da affrontare.
però io ragiono così, forse sarà anche un ragionamento maccheronico, ma dal mio punto di vista una logica ce l'ha.
L'europa impone mobilità, elasticità.
ma se in germania perdi il lavoro, dopo due giorni ne trovi un altro, questo è sicuro.
ma in Italia?
a me non è mai capitato di restare meno di tre mesi senza lavoro...
anzi, l'ultima volta son passati ben 3 anni tra un lavoro ed un altro.
e io non sono uno a cui manchi la voglia di cercare.

Mi chiedo, quindi, che minchia facciamo a far parte di una comunità che si scambia debiti solo per imporre obblighi?
perchè io devo ricevere soldi dalla germania o dagli Usa per potermi comprare quel che voglio, quando mi basterebbe vivere con un po' meno e non essere costretto a svendermi?
no, dico, abbiamo telecomunicazioni, ferrovie, forze armate, poli siderurgici e fabbriche in mano ad enti esteri.
e i soldi che abbiamo in mano?
lo sapete che son stampati da un'europa che non ha al momento alcun governo politico o sovranità.
siamo un popolo affittato.
riprendiamoci qualcosa.

ecco perchè io penso che per risolvere un po' tutti i problemi sarebbe necessario partire da un bel referendum sulla permanenza o meno nell'euro.
della serie, almeno chiedetemelo, prima di farlo.

non ho risposte sul lavoro, se non un ragionamento, ripeto, modesto, sulle cause a monte.

ed è lo stesso ragionamento che chiedo al partito che andrò a votare.

stessa cosa per i finanziamenti ai partiti, per le leggi che regolano tutti gli aspetti del nostro vivere quotidiano, dalla TV pubblica per la quale paghiamo un canone che non esiste in nessun altro paese, per la giustizia che ha dei tempi che definirei astronomici, e tutto quanto ho attorno che non mi sta bene e che vorrei fosse cambiato.

ma qualunque sia la scelta che farete nell'urna elettorale sappiate fin da ora che i cambiamenti non avvengono mai all'istante.
non accadrà che vincerà il vostro leader politico e il giorno dopo il mondo sarà diverso.
passeranno mesi, anni, e intanto la merda avrà sempre lo stesso odore.

ma nondimeno dovete provarci.
dovete votare.
accadrà anche che il vostro partito del cuore farà le proposte migliori della terra, e le vedrà bocciate, snaturate, modificate da chi si confronterà in sede politica.
accade anche questo, persino a chi governa.

è la democrazia, è la divisione del potere per evitare che uno solo arrivi a decidere come devono vivere i tanti, è l'unica via per non arrivare alla dittatura.

o forse è questo il problema.
se per voi è così, potete sempre mettere una croce sul partito "Monarchico"...


Buon voto a tutti!!!











martedì 5 febbraio 2013

In pasto ai cani



Questo è il titolo di un libro a fumetti che da ormai dieci anni ho nel cassetto.
Una storia che parla di disperazione, di caduta libera, di malessere di vivere...
Un libro un po' autobiografico, che con molta modestia avrei condito di esperienze, di tutte le situazioni sgradevoli in cui mi son trovato coinvolto mio malgrado negli ultimi quindici anni.
Qualcuno potrebbe dire " che aspetti? scrivilo, disegnalo..." si, è vero...
Il problema è che la vita va avanti, e ogni qualvolta mi son ritrovato a dirmi " peggio di così non potrà capitarmi" ecco che svoltato l'angolo vengo puntualmente smentito.
Si, può sempre accadere di peggio.
Sempre.
Non c'è un tetto limite alle disavventure.
Nessuna regola scritta nella vita. E' il bello del gioco, no?
Non serve a nulla nemmeno rintanarsi in casa sperando che l'isolamento ti faccia da scudo.
Ogni volta accade qualcosa di inatteso, che non avevi messo in conto...
se non è un matrimonio finito male, è la mancanza di lavoro, o un ginocchio che va per cavoli suoi, un litigio o una perdita in famiglia, o una donna che ti molla o un tumore che scopri all'improvviso e attendi di sapere se il resto della tua vita sarà un calvario o meno.
Nell'ultimo anno ho sperato che la mia vita potesse raggiungere un certo livello di stabilità.
Avevo una splendida compagna, un lavoro bello e (più o meno) sicuro, che mi piaceva, una gatta simbionte attaccata alle coperte, amici, conoscenti, talento, voglia di fare, idee...
Poi tutto è cambiato.
Stravolto.
Il lavoro è rimasto, certo, ma molti pezzi si son staccati.
Depressione a mille, voglia di fare zero.
Ma si va avanti, anche per inerzia, cercando ogni giorno nuove motivazioni.
Non sempre funziona.
E allora nell'apatia, nel malumore cominci a vedere storte le cose che prima erano positive, e trovi difetti in tutto e tutti, per primo te stesso.
Gli amici non ti sembrano più tali, perchè nel momento più nero della tua vita sembrano non vederti, interessati più a cosa tu puoi dare loro che non a quello di cui hai bisogno tu.
E anche il talento, le idee diventano nulla, perchè manca il "quid", manca lo stimolo, manca il raggio di sole...
Allora ti isoli, e allontani quasi volutamente chi ti si approccia, anche fosse una bella donna...
Anticipi i tempi, sbrani, butti via e cerchi pretesti per la separazione.
Quando i pretesti non ci sono allora ti zittisci e basta, scomparendo come un ninja in una cortina di fumo, nella notte più buia.
"Sindrome da abbandono", così etichettò il mio malessere qualche mese fa uno psicologo, l'unico dal quale mi son recato in tutta la mia vita.
Si, perchè ho sempre deprecato la soluzione del sostegno medico, mi è sempre parsa da deboli.
"Sono io il mio psicologo", questa frase l'ho detta mille volte...
Quante menzogne.
Te ne accorgi solo il giorno in cui ti rendi conto di non aver mai pianto la morte di un padre, ma invece la mollata di una ragazza, quella si, l'hai pianta eccome, isterico, infantile, inconsolabile.
C'è qualcosa di storto in questa mia testa.
Qualcuno molto superficialmente dice " voi artisti siete strani"... e così chiude la questione.
Ma io non mi son mai sentito un artista...
Mai sentito particolarmente sregolato o fuori dagli schemi.
Non è artistoide prendersi sbronze continue, o mettersi a scrivere compulsivamente su internet commenti e messaggi di stato polemici...tutto ciò è solo stupido, insensato, roba che si fa quando dentro hai il vuoto e cerchi di riempirlo in qualche modo...
Una volta, non so dove e non ricordo da chi, ho sentito dire che quando una persona nasconde un terribile segreto o un gran malessere, prima o poi tutto ciò si trasforma in una gran malattia fisica, in un decadimento progressivo ed inarrestabile.
Non so se ciò mi stia accadendo.
A mio padre è accaduto...
Non so nemmeno se lo stia desiderando inconsciamente per pareggiare i conti con lui.
Però un'avvisaglia c'è.
Il campanello d'allarme lo sto sentendo proprio adesso.
Più di un anno fa era una macchia nel polpaccio, poi un neo, adesso un piccolo tumore, grosso come una noce.
Certo, non so nemmeno sia una roba cattiva o benigna, questo lo decideranno gli esami specifici, dopo averlo rimosso.
non è il momento di allarmismi o altre esternazioni...
Però fa molto male, fisicamente, e questo non è un buon segno...
Fa pensare, questo si, è l'unica cosa certa.
Tra qualche giorno ne saprò di più.

e in ogni caso non sarei nè il primo, nè l'ultimo ad avere un problema simile.
Anche in questo non sono speciale. Nè per il mondo nè per chi mi sta attorno.

Il mio libro è ancora ben lungi dall'essere scritto.
Forse il capitolo più importante devo ancora viverlo...o forse no.
Io attendo.
Nel frattempo cosa mi rimane se non continuare a disegnare...?
Pardon, volevo dire vivere, ma per me è la stessa cosa.